Ogni anno vengono eseguiti migliaia di interventi di protesi totale di ginocchio, una strategia efficace per fornire sollievo dal dolore e migliorare la funzionalità e la mobilità articolare in pazienti con osteoartrosi grave e dolorosa, una patologia degenerativa e progressiva che può diventare invalidante.
In generale, le componenti protesiche vengono posizionate in persone diverse nel medesimo modo, senza tenere in considerazione che l’anatomia individuale e l’allineamento nativo variano in modo significativo da un individuo a un altro.
Allineamento ed esito dell’intervento
L’obiettivo principale delle tecniche di allineamento classiche, come quella meccanica, è ottenere un allineamento neutro dell’arto inferiore (a zero gradi). Tuttavia tale situazione – non sempre riscontrabile neppure nei soggetti con ginocchia “sane” – potrebbe essere innaturale e persino controproducente in persone che ad esempio presentano varismo dell’arto inferiore (le cosiddette ginocchia a O), con ripercussioni non solo sulla stabilità articolare e quindi sul risultato finale dell’intervento, ma anche sulla soddisfazione del paziente.
Questo potrebbe spiegare perché, come documentato da studi scientifici, una parte abbastanza consistente dei soggetti sottoposti ad artroprotesi totale di ginocchio non si ritiene soddisfatta dell’esito dell’intervento e lamenta dolore residuo, rigidità (limitazioni nello svolgimento di attività quotidiane come camminare o inginocchiarsi) e instabilità dell’articolazione.
Se è vero che esiti diversi tra differenti pazienti operati possono essere correlati alla tecnica chirurgica utilizzata e alla progettazione dell’impianto protesico, è fuor di dubbio il ruolo basilare dell’allineamento delle componenti protesiche per la buona riuscita dell’intervento.
Che cos’è l’allineamento cinematico
Oggigiorno la tecnica di allineamento cinematico calibrato, elaborata dal chirurgo americano Stephen Howell e finalizzata a personalizzare la ricostruzione articolare, rende possibile un approccio specifico e individualizzato per il singolo paziente.
Le componenti dell’impianto protesico vengono posizionate ripristinando l’allineamento nativo dell’arto inferiore e la conformazione specifica del ginocchio, che sono unici per ciascuna persona. Per esemplificare, nel rispetto dell’anatomia individuale, un ginocchio nativo varo verrà lasciato varo come lo era precedentemente all’insorgere dell’artrosi.
All’atto pratico, attraverso resezioni ossee calibrate (ossia misurate) ed evitando di intervenire sui legamenti, questa tecnica consente di ricostruire la struttura naturale del ginocchio e ottenere un funzionamento più naturale della protesi, minimizzando gli errori di pianificazione che possono determinare rigidità o instabilità a carico dell’articolazione.
Efficacia e soddisfazione del paziente
Studi scientifici dimostrano che l’allineamento cinematico è in grado di migliorare non solo la funzionalità del ginocchio, ma anche la soddisfazione del paziente.
Da un lavoro pubblicato nel 2020 su una rivista ufficiale della SICOT (Société Internationale de Chirurgie Orthopédique et de Traumatologie) è emerso come la tecnica di allineamento cinematico produca risultati clinici e radiologici simili a quelli raggiunti con il più tradizionale allineamento meccanico, senza un aumento dei tassi di complicanze.
Altri articoli scientifici hanno messo in evidenza che i pazienti sottoposti ad artroprotesi totale di ginocchio con allineamento cinematico hanno presentato risultati significativamente migliori in termini di sollievo dal dolore, funzionalità e sensazione di un ginocchio più normale.