L’intervento chirurgico per l’impianto di una protesi rappresenta una strategia efficace per dare sollievo dal dolore e migliorare la funzionalità e la mobilità del ginocchio in diverse situazioni, in particolare nei pazienti con patologie articolari quali l’osteoartrosi in fase avanzata, una condizione cronica, degenerativa e progressiva che può diventare invalidante per chi ne è colpito.
Protesi totali e protesi parziali
Per il ginocchio sono disponibili due tipi di impianti protesici diversi:
- la protesi totale, che sostituisce totalmente l’articolazione, viene impiegata quando il consumo della cartilagine articolare è in una fase avanzata ed è danneggiato più di un compartimento del ginocchio.
- la protesi parziale, detta anche monocompartimentale, prevede la sostituzione di uno solo dei tre compartimenti del ginocchio (i compartimenti sono due tra femore e tibia e uno tra femore e rotula), ossia la sostituzione solo della parte dell’articolazione che è consumata.
Rispetto alla protesi totale, la protesi parziale rappresenta dunque un approccio più conservativo, in linea con la nostra filosofia.
Protesi parziale: quando è indicata
In molti casi di artrosi il processo degenerativo coinvolge solo una parte del ginocchio e per situazioni come questa abbiamo pensato a una soluzione come la protesi parziale, che si limita a sostituire solo la parte danneggiata del ginocchio:
- il compartimento mediale
- il compartimento laterale
- il compartimento femoro-rotuleo.
Questo tipo di impianto permette di ripristinare la normale funzionalità del ginocchio.
Non andando a sostituire la parte dell’articolazione ancora sana, la protesi parziale consente inoltre al paziente di riprendere la sua vita quotidiana, inclusa un’attività sportiva a basso impatto, senza cambi di direzione in corsa o contatti fisici.
Ci si può aspettare una durata di questo tipo di protesi inferiore di qualche anno rispetto alla protesi totale; comunque, se necessario, una protesi parziale si sostituisce con una protesi totale da primo impianto.
La protesi parziale quindi è meglio di quella totale?
Dal punto di vista dell’invasività dell’intervento chirurgico, la protesi parziale è più conservativa rispetto a quella totale: consente infatti l’asportazione di molto meno osso, di un solo menisco (ciascun ginocchio ne ha due) e la conservazione dei legamenti crociati.
Si tratta quindi di una protesi a minor traumaticità per i tessuti e a maggior rispetto per l’anatomia del paziente.
E ancora: la mininvasività dell’intervento per l’impianto di una protesi parziale si traduce nella perdita di una quantità di sangue inferiore durante l’operazione e in un minor dolore post-operatorio rispetto a quello di protesi totale; consente inoltre un recupero più rapido dopo l’intervento.
Per questi motivi a nostro modo di vedere è una scelta migliore, quando è possibile.
Dal punto di vista della funzionalità del ginocchio e della soddisfazione dei pazienti, infine, la protesi parziale è senza dubbio superiore alla protesi totale.
A differenza di quest’ultima, infatti, in cui il ginocchio può essere percepito come un corpo estraneo, nel caso della protesi parziale il paziente percepisce il ginocchio come più naturale, lo sente come davvero “suo”, proprio perché è stata conservata una parte del suo ginocchio originario.
In definitiva, grazie alla ritrovata funzionalità del ginocchio, la protesi parziale consente di rispondere meglio alle esigenze di pazienti che, anche con l’avanzare dell’età, ci chiedono sempre più spesso di poter continuare a svolgere attività fisica.